Patologie

Le palpitazioni: quando il cuore non batte nel modo “giusto”

Autore: Giulia Passaniti

La Dott.ssa Giulia Passaniti, cardiologa altamente qualificata, è esperta in Imaging Cardiaco Avanzato, Ecocardiografia 3D e procedure valvolari transcatetere. 

Cosa sono le palpitazioni?

Le palpitazioni (o cardiopalmo) sono un disturbo abbastanza diffuso, che si manifesta con la sensazione che il cuore non batta al ritmo “normale”.

Il termine cardiopalmo si riferisce sia a un aumento della frequenza cardiaca (tachicardia o battito accelerato), che può essere causato da sforzo fisico o emozioni, sia a un’irregolarità del battito, come nel caso delle extrasistoli, che danno la sensazione di un cuore che “perde dei battiti”.

In generale, le palpitazioni possono essere legate a vari fattori, tra cui stress, intensa attività fisica, assunzione di particolari farmaci o condizioni patologiche (ad esempio, disfunzioni della tiroide o anemia).

Sintomi delle palpitazioni

Le palpitazioni si manifestano con:

  • un battito del cuore che sembra “saltare”, causando una sensazione di scuotimento o vibrazione nel petto;
  • un ritmo del battito cardiaco irregolare;
  • un’accelerazione della frequenza cardiaca;

Queste sensazioni possono essere percepite a livello della gola, del collo e del torace, sia a riposo che durante il movimento.

Cause e fattori di rischio:

Tra le principali cause organiche e non cardiache delle palpitazioni, possiamo includere:
  • stati emotivi, come ansia, stress o attacchi di panico;
  • un’attività fisica eccessiva;
  • l’assunzione di sostanze psicostimolanti, come nicotina o caffeina;
  • febbre;
  • fluttuazioni ormonali, legate al ciclo mestruale, alla gravidanza o alla menopausa;
  • squilibri nei livelli di ormoni tiroidei;
I principali fattori di rischio che possono scatenare le palpitazioni includono:
  • stress;
  • ansia, depressione e attacchi di panico;
  • gravidanza;
  • l’uso di farmaci contenenti sostanze psicostimolanti;
  • cardiopatie, come aritmie o insufficienza cardiaca.

Quando è consigliabile consultare il cardiologo?

I sintomi che non vanno sottovalutati includono:

  • dolore al torace;
  • svenimento;
  • difficoltà respiratorie o respiro affannoso;
  • sensazione di capogiro o vertigini;
 

Se le palpitazioni diventano sempre più frequenti, potrebbero essere il segno di un disturbo cardiaco e sarebbe opportuno sottoporsi a una visita cardiologica.

Esami diagnostici consigliati:


Visita cardiologica.

Elettrocardiogramma (ECG), un esame diagnostico che misura l’attività elettrica del cuore, durante ogni battito cardiaco. L’ECG fornisce un tracciato che mostra l’andamento delle onde elettriche che attraversano il cuore, consentendo di valutare vari parametri come ritmo cardiaco, frequenza, stato del muscolo cardiaco e conduzione dell’impulso elettrico.

Ecocardiogramma, un’ecografia del cuore che ci permette di valutare la struttura del cuore, la sua anatomia ed il funzionamento delle sue varie parti, studiando dettagliatamente le valvole e le varie camere cardiache.

Holter ECG, misurazione continua del ritmo cardiaco per 24-48h, che permette di valutare l’attività elettrica del cuore per un periodo di tempo più lungo.

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